La cappella di San Calogero dei greci è situata su un piccolo colle, nella strada che da Palazzo Adriano porta a Bivona, è di dimensioni modeste, con un altare centrale nel quale originariamente venne posto un ritratto di S. Calogero, realizzato da Spallino. Successivamente il Sig.r Filippello N., con il consenso del Sig. Profeta G., che aveva posto la prima pietra della costruzione, prese l’incarico di sostituire il quadro, deterioratosi nel tempo. Venne inaugurata intorno al 1930 dall’arciprete Rocco Siano.
La cappella nasce per volontà del Signor Burrescia Giuseppe appartenente al rito bizantino, il quale emigrato in America, scrive una lettera alla sorella Provvidenza mettendola al corrente che gli era apparso in sogno il Santo, rivelandogli che avrebbe voluto una cappella a lui dedicata, accanto alla pietra di Salamone. Nella lettera incaricava il nipote G. Profeta (Peppi Piacitu) a provvedere alla costruzione.
Il proprietario del terreno non diede il suo consenso, perché appartenente al rito bizantino.
Il sig.r Profeta non volendo tradire le volontà dello zio fece comunque costruire la cappella sulla regia trazzera che porta alle Acque Bianche, di fronte al luogo prescelto originariamente, punto panoramico molto suggestivo, dominante la Valle del Sosio e Palazzo Adriano. Suddetto terreno non aveva e non ha proprietari, così da quel momento la zona prese il nome di Portella di S. Calogero