La chiesa di S. Nicola fu costruita nel 1520 dagli Albanesi e si erge sul colle di S. Nicola. Attorno ad essa è stata costruita la prima “cittadella”, sotto il nome di S. Marco e S. Nicolò. La facciata, appartenente alla scuola del basso medioevo, si presenta con un tetto a campana, campanile e rosone centrale. Il campanile, alto 15 metri, affianca la chiesa di S. Nicola , assieme ai locali annessi che fungono da sacrestia.

Questo venne gravemente danneggiato da un fulmine, perdendo per sempre la sua originaria forma. Venne in seguito restaurato con il contributo dei fedeli. Il Pronao, costruito addossato alla facciata, è andato distrutto col terremoto del 1968. Al suo interno si presenta con un’unica navata, e riprende lo stile barocco siciliano, con pregevoli stucchi, presumibilmente attribuiti alla scuola del Gaggini, e la volta a botte interamente affrescata ad opera di Francesco Lo Cascio da Chiusa Sclafani, rappresentante il Trionfo del Cristo. Ancora si trovano disposte lungo le pareti le statue in gesso degli Apostoli, e sotto la navata vi è un accesso alla cripta ospitante un ossario. Nell’abside si conservava un meraviglioso Crocifisso, portato, secondo una pia tradizione, dagli Albanesi dalla penisola balcanica. Il Crocifisso è posto in una “vara” di legno dorato magistralmente scolpita dallo scultore Benedetto Marabitti, nel 1639. Nel corso dei secoli la chiesa ha subito numerosi danni, restaurata nel 1606, conobbe un momento di splendore nel 1958, fino al crollo del Pronao (1968).