CENNI STORICI: Giuliana è posto sulla montagna omonima a 710 m. s.l.m., con posizione prospiciente la Valle del Sosio. Nel territorio di Giuliana si evidenziano presenze di vita già dalla tarda età romana imperiale; infatti, in contrada Jannulina, a pochi chilometri ad est del paese, sono stati trovati reperti fittili come lucerne a forma di navicella di tipo africano. Secondo il Marchese, in quel periodo Giuliana era al centro di una masseria agricola di pertinenza della gens Julia, donde il nome di Giuliana. La sua origine risale al periodo arabo.

Successivamente Giuliana passò al demanio e venne aggregata, per la giurisdizione religiosa, alla diocesi di Agrigento. In tale periodo venne eretto il castello, ed il paese fu cinto da una cortina muraria. Tale intervento viene attribuito secondo alcuni storici all’Imperatore Federico II, mentre secondo altri più verosibilmente, al re Federico II d’Aragona (detto anche III), di cui è documentato un suo lungo soggiorno a Giuliana nell’estate del 1332. L’infanta Eleonora d’Aragona, figlia di Giovanni duca di Atene, visse molti anni nel castello di Giuliana morendovi nel 1405. Dai Peralta la Signoria di Giuliana passò successivamente ai De Luna e quindi nel 1453 ai Cardona. Nel 1543, per diploma dell’Imperatore Carlo V, fu investito Alfonso II Cardona conte di Reggio. Lo stesso Cardona, fu nominato anche primo Marchese di Giuliana; ai Cardona seguono nel demanio del marchesato i Gioeni ed infine i Colonna di Paliano per il matrimonio di Isabella Gioeni con Marcantonio Colonna (1646). Margherita Colonna Savoia, moglie di Giulio Cesare Rospigliosi, fu l’ultima signora di Giuliana fino all’abolizione del feudalesimo in Sicilia.

SUPERFICIE: Kmq 25

DISTANZA DAL CAPOLUOGO: Km 85

ABITANTI: 2.467 (Giulianesi)

MUNICIPIO: P.zza del Popolo Tel. 0918356357 Fax 0918356557

MONUMENTI E OPERE D’ARTE:

  • Castello
    Sembra che il primo nucleo abitativo fosse di origine bizantina, costituito essenzialmente da una torre di avvistamento circondata da una doppia cinta muraria a semicerchio con la concavità aperta verso lo strapiombo della rocca. Il castello di Giuliana, nella sua conformazione attuale, consta essenzialmente di una fortezza superiore situata proprio al culmine della rocca e di un corpo di fabbrica semicircolare più in basso, quasi a forma di ferro di cavallo. Il castello presenta una forma irregolare trapezoidale ed è costruita da due corpi di fabbrica rettangolari, che si uniscono ad angolo fortemente ottuso rafforzato da un torrione a base pentagonale. La torre, alta circa 20 metri, con due ambienti sovrapposti, è di forma regolare. Dall’atrio si sale alle terrazze superiori per mezzo di una scala in pietra. Caratteristica è la buca della salvezza, che immetteva in un cunicolo sotterraneo che arrivava fino alla valle. “Volte ogivali, di chiara derivazione gotica, coprono i vari ambienti della fortezza. “Il salone presenta inoltre una volta assai alta e tagliata in senso trasversale da un arcone impostato su grossi peducci. Come ogni castello che si rispetti anche quello di Giuliana ha un suo fantasma. Pare, infatti, secondo la tradizione orale che tra le nude stanze si aggiri l’Infantalinora, un fantasma che nella fantasia popolare sta in guardia di un tesoro che sarà svelato solo a chi in una notte lunare compia sette volte consecutive, con una candela accesa tenuta in mano, il percorso che intercorre tra la Cuba, posta a nord ovest del paese, e il castello, evidentemente senza che la fiammella si spenga.
  •  Chiesa del Rosario XVI sec.
    E’ ad un’unica navata, con tetto a falde. La facciata, a campana, presenta un portale in stile manieristico e sul lato Sud si erge un campanile, dalle forme snelle a base quadrangolare e con cuspide rivestita di piccoli conci policromi. L’interno è decorato con stucchi ed affreschi. Di pregevole fattura è la statua in legno di S. Francesco di Paola del 1828 firmata dal Girolamo Bagnasco.
  • Chiesa del Carmine
    E’ un rifacimento settecentesco dell’antica chiesetta della SS. Nunziata. La chiesa ha una pianta rettangolare ed è coperta da una volta a botte. Sul fianco ovest è inserito un portale barocco; il campanile nella zona absidiale è stato aggiunto nel 1840. L’interno mostra una decorazione di lievi stucchi, con doratura nella volta del presbiterio, di gusto neoclassico. L’altare in marmo policromo è dedicato a S. Giuseppe con il bambino in braccio, gruppo ligneo verniciato attribuito alla scuola del Bagnasco. Un altro altare è dedicato alla Madonna dell’Udienza, statua alabastrina del 1500, e veniva a seguito dell’epidemia del colera del 1837, dello scultore giulianese Sebastiano Lo Tinnaro. Sono anche ottocentesche le statue lignee di S. Gaetano, S. Eligio, S. Vito. Nel presbiterio sono custoditi due buoni dipinti ad olio. La Madonna degli Agonizzaznti, con ricca cornice dorata, Madonna col bambino in braccio e, in alto, la Trinità con cori angelici, dipinto da Giuseppe Faciponte (XVII sec.). A Vincenzo Manno viene attribuita la Madonna del Carmine con i Santi Simone Stoclet e Giovanni della Croce.
  • Chiesa Madre
    Il Duomo di stile gotico costruito nel Trecento è di grande valore architettonico; dedicato alla Vergine Assunta, sorge nella parte più bassa del paese. Al suo interno è custodito un teschio della vergine e martire Giuliana donato da Diego de Haedo vescovo di Girgenti che, si conserva in una cassa d’argento. Il tempio riproduce il tipico impianto basilicale a tre navate, senza transetto, con la navata centrale più larga rispetto alle due navate laterali più strette e basse. Tra i vari elementi decorativi della chiesa vanno ricordati: le cappelle di S. Giuliana e S. Silvestre, gli stalli corali intagliati in noce ed il pluteo ligneo finemente istoriato, datato 1660, forse della scuola dei Lo Cascio; il fonte battesimale marmoreo di Sebastiano Lo Tinnaro, del 1593, di gusto manieristico; i capitelli di talune colonne interne, decorate con fogliame stilizzato da estrosi lapidici tardomedievali, sulla scia di un’antica tradizione isolana risalente all’età romana. Di notevole valore dovevano essere gli affreschi che per una casuale coincidenza sono venuti fuori durante dei lavori di restauro, secondo il Marchese databili tra il XIV e il XV sec. Di gusto bizantineggiante un frammento che rappresenta la Madonna col Bambino in mano accanto un grande angelo attribuita al Turano.
  • Chiesa del Collegio XVIII sec.
    E’ dedicata al SS. Cuore di Maria, ha una unica navata con forma ellittica con lieve decorazione a stucco tardo-barocco. Apprezzabili sono una tela neoclassica raffigurante l’Adorazione dei pastori, (1818) realizzata da Giuseppe Genzaldi ed una tela di Maria SS. della Raccomandata tra i Santi Saverio, Vincenzo, Luigi Gonzaga e Ignazio dello stesso pittore, mentre è di buona fattura il patetico Crocifisso ligneo contornato da un cantoria lignea di gusto barocco”. L’annesso collegio è un vasto fabbricato di oltre 30 vani che si svolge attorno ad un giardino. Il prospetto principale, nella via Colonna, presente pittoresche finestre con grate in ferro battuto.
  •  Monastero e chiesa della SS. Trinità XVII sec.
    L’edificio sorge nella parte più elevata del paese, svolgendosi attorno al castello ed inglobando l’antica chiesa di S. Caterina ed una parte dello stesso castello. Il monastero si conserva in ottimo stato e presenta un nitido paramento murario di conci calacarei. La chiesa della Trinità è addossata sul lato Ovest del monastero, è ad unica navata; le pareti dell’interno furono dipinte sul cadere del Seicento da un pittore della scuola del Ferraro. L’altare maggiore, ad intarsi di marmi policromi, con prevalenza del giallo di Castronovo, presenta una grande pala raffigurante la SS. Trinità, datata 1651 del pittore Francesco Ragusa, oriundo giulianese. I due altari laterali presentano due opere, forse di Fra Felice da Sambuca, raffiguranti la Madonna in Gloria col beato Bernardo Tolomici e Santa Francesca Romana e la Madonna col bambino con i santi Benedetto, Placido, Mauro e Francesca Romana. Nell’altare laterale destro vi si trova una rotonda di marmo, con pregevole quadretto della Madonna col bambino di autore ignoto del sec. XVIII della scuola del Trevisano.
  • Di notevole pregio è la tela di S. Giuliana in carcere, da attribuire forse a Massimo Stanziane. Nella sacrestia si ammirano un pregevole armadio ligneo settecentesco con stemma olivetano e un dipinto del Bambino Gesù, opera di Fra Felice da Sambuca, al secolo Gioacchino Viscosi.
  • Chiesa del SS. Crocifisso
    Eretta nel 1736 è ad unica navata su pianta rettangolare. “La chiesa è coperta da volte a botte lunettata con soprastante tetto a falde, che poggia su spessi muri di pietra calcarea. Sull’altare maggiore è custodito un crocifisso ligneo del Cinquecento su croce di D’Aspro, oggetto di particolare culto da parte dei giulianesi a seguito del miracolo della pioggia del Venerdì 24.4.1579. Sono presenti quadri con l’Adorazione dei Magi, Madonna delle Grazie, S. Antonio da Padova, S. Margherita. La statua di S. Antonio da Padova è opera di Vincenzo Genovese. Pregevoli statue sono quelle di S. Gugliemo vescovo di autore ignoto (sec. XVII) di gusto barocco e la bara processionale del Crocifisso in stile neo-gotico, opera dell’artigiano Giuseppe Miceli da Burgio.
  • Chiesa di S. Nicolò di Bari
    Fu eretta nel 1550, unitamente all’annesso monastero, dalle suore benedettine. La chiesa ha una pianta rettangolare e all’interno presenta una lieve decorazione a stucco di gusto provinciale. Pregevoli sono i dipinti Settecenteschi, “di natura arcaica e di squisita sensibilità cromatica opera di Fra Felice da Sambuca: S. Gioacchino e S. Anna, S. Benedetto e S. Scolastica, la presentazione di Gesù al tempio, nel I° altare sinistro; S. Nicolò di Bari, nel II° altare sinistro, titolare della stessa chiesa. Sull’altare maggiore si trova la statua dell’Immacolata in legno. Si trovano anche un’urna con pareti in vetro con il Cristo morto, nonché, alcuni pregiati paliotti ricamati in oro e corallo, ed ancora il quadro di S. Michele Arcangelo di fine XVI sec., forse del Lo Presti. Il Cinquecento trittico dell’annunciazione di Francesco Lancillotto è stato trasferito nella Galleria nazionale di Palermo.
  • Parco Suburbano – Convento di S. Anna
    Il complesso monumentale è composto da una chiesetta, dedicata a S. Anna e da un bellissimo convento che oggi, si mostra in condizioni di avanzata vetustà. Il mausoleo è adornato da un meraviglioso bosco dove predominano la Quercia ed il Pino. Alberi secolari e quel che resta della preesistente macchia mediterranea, e dove di tanto in tanto fuoriesce la roccia viva di un caratteristico colore rossastro. L’eremo, posto a 600 m. s.l.m., gode di un’aria salubre e la sua sorgente d’acqua potabile è stata da sempre ritenuta miracolosa. Di recente è stato costruito un parco suburbano che ha consentito di recuperare l’intera area.
  • Riserva di Monte Genuardo S. Maria del Bosco

TRADIZIONI E FESTE POPOLARI:

  • La festa del SS. Crocifisso, lu iornu du Signuri,.
  • Madonna dell’Udienza
  • Giuseppe
  • A festa du Bamminu