CENNI STORICI: Lucca Sicula è adagiata in leggero pendio sul costone occidentale di una collina denominata Pizzo di Santa a 513 m. s.l.m. Anche per Lucca Sicula le sue origini vanno ricercate in alcune sue contrade di grande interesse storico-archeologico. Si tratta di tre particolari siti. Il primo è un insediamento preistorico localizzato a Portella S. Caterina; il secondo un insediamento romano in contrada Salina ed il terzo si tratta della stazione normanna denominata Villanova.

L’attuale sito di Lucca Sicula risale al 1620. Francesco Lucchesi Palli principe di Campofranco e sua moglie Francesca Perollo, nella qualità di unica figlia, aveva ereditato quel feudo dal padre Francesco ed entrambi, decidono di costruirvi una città nel possedimento denominato Culla imponendo il nome di Lucca in onore della città di cui il marito era originario. Luogo prescelto per impiantarvi la nuova città fu la contrada Gininis, località posta sulla trazzera Regia e dove sorgeva una preziosa sorgente che per secoli ha dissetato i Lucchesi.

Lucca Sicula, anche se con varie peripezie, per lungo tempo appartenne alla famiglia Perollo e di cui la baronessa Francesca sarà la più intraprendente. Per la sua strutturazione topografica, appartenete a quelle “città nuove” che sorsero intorno al XVII sec.

SUPERFICIE: Km 219

DISTANZA DAL CAPOLUOGO: Km 66

ABITANTI: 2600 (Lucchesi)

MUNICIPIO: V. Corvo; Tel 092560490; Fax 092560585;

MONUMENTI E OPERE D’ARTE A LUCCA SICULA

  •  Chiesa Madre
    Fu edificata poco prima del 1640 su un’altra struttura religiosa intitolata alla Beata Vergine; è ad un’unica navata con due nicchie laterali: S. Francesco e S. Aloi, ed altri altari dedicati a Sant’Antonio, San Giuseppe e alle Anime del Purgatorio. La chiesa custodisce un artistico fonte battesimale. All’interno della chiesa vi sono attualmente otto dipinti, di cui due quadri, datati 1628, tra gli altri, raffigurano Sant’Eligio, vescovo, e Sant’Agostino. Adiacente alla chiesa Madre fu annesso l’Oratorio di S. Rosalia. La Chiesa madre e l’Oratorio, erano referenti della stessa aggregazione sociale la classe agricola del paese, il cui protettore viene deputato S. Giovanni.
  • Chiesa del Rosario
    Fondata nel 1650, presenta la stessa originaria struttura planimetrica. L’interno è ad unica navata, con quattro altari dedicati, oltre all’ altare principale, al Santissimo Crocifisso e l’altro alla Fuga d’Egitto e San Michele Arcangelo che divenne il protettore della classe sociale di origine più umile, ma anche più intraprendente, gli agricoltori. Due scalinate contrapposte, di pietra grezza, permettono l’accesso in chiesa, il cui pavimento si trova a circa un metro sopra il livello della sede stradale di corso Vittorio Emanuele. Due palme affiancano l’ingresso principale. Opera mirabile custodita in questa chiesa è la tela (80 x 120) collocata nella sacrestia, risalente al 1650 che raffigura la Madonna col Bambino in trono che allatta il Bambino, mentre due angeli la incoronano. Il Bambino tiene stretto in mano un mazzo di fulgide spighe. L’origine appare alquanto incerta, anche perché nel secolo scorso la tela ha subito un approsimativo restauro.
  • Palazzo del notaio Lo Cascio
    Posto sul corso principale della cittadina, Vittorio Emanuele, questa costruzione, molto lineare, delimitata da un cornicione, risale al XVIII secolo. Costituisce uno dei pochi esempi di palazzi baronali dell’entroterra siciliano. Nonostante la promiscuità d’uso mantiene la sua eleganza e la pomposità dell’epoca.
  •  L’abbeveratolo del Canale, posto anticamente tra le vie corso Vittorio Emanuele, via Cacciatori, via Vasca, via Conceria, ed ora ubicato alla periferia sud del paese, utilizzava ed utilizza l’acqua della sorgente Genenia, la quale fino al 1950 riusciva a soddisfare le esigenze idriche della popolazione. La fontana era sovrastata da una statua, detta “La primavera”, che si dice sia stata scolpita secondo una tradizione orale che si tramanda da alcuni secoli in onore di Francesca Perollo.
  • Silos
    Un’altra testimonianza della ruralità è data dalla la presenza di due alti silos, situati in una stradina laterale, alla periferia nord della cittadina, altri due ne esistono, in campagna, in contrada “Salma” costruiti per conservarvi il foraggio per gli animali.

 TRADIZIONI E FESTE A LUCCA SICULA :

  • Giuseppe.
  • Carnevale.
  • Settimana Santa
  • Crocifisso