CENNI STORICI: Prizzi, 1100 m. s.l.m., copre interamente il declivio meridionale di un isolato monte, la cui sommità è occupata dai resti di tre castelli. L’antico insediamento di Pritix, Piritium, dopo l’invasione degli arabi nell’anno 830 fu chiamato Prizzi. Gli Arabi costruiranno anche un sobborgo che chiameranno Darpteintaiba che vuol dire in arabo “circondato interamente” e innalzarono una torre dove c’è l’attuale chiesetta di S. Maria delle Grazie. I Cristiani successivamente, nella parte più alta del sobborgo, costruiranno una croce, da dove proviene il nome di Croce D’Arpa. Nel 1073 Ruggero libera Castronovo di Sicilia, successivamente libererà anche Prizzi, dopo una lunga e sanguinosa battaglia. Prizzi fu posseduta dalla famiglia Bonello e successivamente Malecta o Valecta che la manterranno fino a quanto il papa Martino V la cedette alla famiglia Villaraut che per un secolo condizionò le sorti del paese.

SUPERFICIE: Kmq 96

DISTANZA DAL CAPOLUOGO: Km 90

ABITANTI: 6.000 (Prizzesi)

MUNICIPIO: C. Umberto I, Tel 0918346168; Fax 0918346171;

DA VISITARE A PRIZZI:

  • Il Castello
    Esistente nel periodo bizantino, venne successivamente conquistato e rifortificato dagli Arabi.
  • Chiesa Madre
    Venne edificata nella seconda metà del XVI secolo, sulla preesistente struttura religiosa di antica fondazione dedicata a S. Giorgio. L’architettura risente dell’arte spagnola dominante in Sicilia per tutto il 1400 e metà del 1500, mentre il portale centrale ed il rosone sovrastante, risentono della cultura tardo-gotica europea. Tra le opere d’arte si conserva: una tela di Maria SS. Addolorata posta ai piedi del SS. Crocifisso della catena, copia eseguita dal pittore Raffaello Politi, un’altra copia si trova nel palazzo Vescovile di Agrigento. Ed ancora la statua di S. Michele Arcangelo, la quale in basso porta lo stemma dei Villaraut, opera del famoso Antonio Gagini. Nella Madrice esiste un reliquario d’argento con un osso di S. Rosalia, fatto eseguire dalla famiglia Magrì.
  • Chiesa del SS. Crocifisso
    Viene considerata la seconda chiesa più importante del paese. Fu costruita nel 1670 sull’antica chiesa di S. Biagio. La compagnia del SS. Crocifisso in S. Biagio, poiché in dissidio con l’Arciprete, pensò di costruire un luogo di culto che potesse superare quella dell’odiata Madrice.
  • Chiesa di S. Antonio
    E’ stata la prima Madrice del paese. Di antica fondazione, in uno degli altari è venerata la Vergine dell’Idria. Si conserva una statua della Madonna attribuita ad Antonello Gagini, così come, la fonte dell’acqua lustrale. L’altra statua monumentale rappresenta S. Antonio Abate, appartenente al Gagini, o piuttosto ad Ignazio Marabitti.
  • Chiesa di S. Francesco
    Inizialmente i frati minori conventuali avevano costruito un convento con una piccola Chiesa dedicata a S. Rocco (1582); nel 1596, Pietro Villaraut dispose, a proprie spese, il prolungamento delle due estremità. La Chiesa è a Croce latina, presenta il presbiterio più alto di circa un 1,50 rispetto al restante edificio; conserva i mausolei della famiglia Villaraut.
  • Chiesa di S. Sebastiano
    Si ritiene che possa essere la cappella del castello. Presenta un’architettura lineare e mostra evidente la sua antica origine (X° secolo).
  • La chiesetta di S. Giovanni Battista (Maria SS. Soccorso), fu fondata nel 1640 da un certo Gabriele Bettone. Nella chiesa esiste un quadro antichissimo dell’Arcangelo Gabriele e l’antico Crocifisso che in passato serviva per le funzioni del Calvario il Venerdì Santo. La chiesa Maria SS. del Soccorso esisteva già nel 1686.
  • Maria in S. Anna
    Era chiamata in passato S. Maria delle cappuccinelle.
  • Chiesa e il convento dei Carmelitani
  • Chiesa di Maria SS. delle Grazie.
  • Chiesa di Maria SS. del Soccorso
    Dà il nome ad un popolato quartiere. Dotata di sagrato e campanile; la sua fondazione risale a prima del XVII secolo.
  • Chiesa di S. Leonardo 
  • Chiesa di S. Anna
  • Chiesa di S. Michele Arcangelo
  • Chiesa di S. Nicolò
  • Chiesa di S. Giuseppe
  • Collegio di Maria fu fondato nel 1817 e riconosciuto Opera Pia Laicale nel 1868.
  • Chiesa di S. Calogero
  • Convento dei Padri Carmelitani
    Sorto nella Valle del Magliano sulle rovine dell’antico monastero di S. Angelo, fondato da Guglielmo Bonello nel 1150, con il vasto camposanto ad est, rimangono i bracci orientali e settentrionali che chiudevano il chiostro, dove, esiste ancora, il giardino col pozzo che reca la data del 1676.
  • Chiesa di Maria SS. del Carmelo
  • Ospedale della Commenda
    Già esistente nel XVII secolo occupava l’intero isolato sul corso dall’attigua chiesa di S. Leonardo al Piano della Gangia, ed abbandonato alla fine del 1700, fu in seguito ristrutturato.
  • Case del Barone Ubicate fra il corso e il Piano omonimo sono articolate su due livelli; esistevano probabilmente prima del XVIII secolo. Oltre alle quindici stanze del palazzo baronale comprendevano: lo zagato, il trappeto, la bocceria, il fondaco grande e le carceri.
  • Palazzo Orofino Costruito alla fine del XIX secolo.
  • Palazzo della Commenda Deve la sua costruzione all’annessione alla Real Commenda della Magione dopo il 1787 della baronia di Prizzi. In seguito fu sede dell’Ufficio del Registro.
  • Croce Darpe è la parte più alta del paese. E’ caratteristica in quanto dall’altura si apre un paesaggio a 360° che nei giorni sereni si estende fino al mare di Sciacca e all’Etna, di recente è stato costruito un anfiteatro all’aperto.
  • Museo archeologico di recente realizzazione custodisce i reperti archeologici della vicina Hippana.
  • Area attrezzata lungo il fiume Sosio
  • Lago di Raia
  • Riserva Naturale Orientata di Monte Carcaci
  • Lago Piano del Leone
  • Sorgente e palazzina Vittoriana di Monte Scuro 
  • Hippana
    Secondo i più accreditati studiosi, nella montagna dei cavalli o monte S. Lorenzo, a sud dell’attuale sito di Prizzi, sin dai tempi più remoti è esistita una cittadina chiamata Hippana. Gli scavi archeologici eseguiti dalla Soprintendenza collocherebbero questa città, ricordata da Plinio, nel periodo punico-greco. Le varie monete ritrovate durante gli scavi con l’effigie del cavallo, con la scritta P. HIP. Hippana che vuol dire “montagna dei Cavalli, ne avallerebbe l’esistenza. La città fu distrutta da Gerone tiranno di Siracusa, nel 480 a. C. Inizialmente la città era piccola, successivamente accresciuta da un popolo di fuggiaschi seluntini, inseguiti da Annibale. Nel 260 a. C. Hippana fu assalita dai consoli romani L. Valerio e L. Ottacilio e rasa a suolo. La popolazione che riuscì a salvarsi si nascose nei boschi circostanti ed anche nel monte dove è collocata l’odierna Prizzi.
  • Il castello della Margana A pochi chilometri da Prizzi si erge il Castello della Margana. La costruzione del maniero è attibuita ai Teutonici e risale al 1215.

 

 LA FRAZIONE DI FILAGA

Alcuni ritengono che il nome Filaga (828 m. s.l.m.) derivi dall’arabo “Filaha” agricoltura; altri lo ritengono d’origine Bizantina “Phyla ké“. La frazione di Filaga viene menzionata per la prima volta in un diploma normanno del 1160. Successivamente i Cavalieri Teutonici vi fondarono una casa ospedaliera. Bella e ben tenuta, la chiesetta dedicata alla Sacra Famiglia che conserva cinque bassorilievi lapidei parietali di arte sacra proveniente dalla chiesa di S. Cristoforo. Il viale principale, Corso Impero, è caratterizzato da una architettura sobria e resistente, che risale alla prima riforma agraria del 1926. Oggi Filaga, grazie ad alcuni imprenditori che hanno dato vita ad attività agroindustriali, può essere considerato un grande esempio di sviluppo delle aree interne siciliane.

 

TRADIZIONI E FESTE RELIGIOSE

  • Carnevale.
  • Festa di S. Giuseppe
  • Abballu di li diavuli