DENOMINAZIONE: Riserva Naturale Orientata “Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio”

PROVINCIA: Palermo e Agrigento

COMUNI: Palazzo Adriano – Chiusa Sclafani – Burgio – Bivona

ESTENSIONE: Area Riserva Ha 3083,12; Area Pre Riserva Ha 2058,95; Totale Ha 5862,07

ENTE GESTORE: Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana

DATA ISTITUZIONE: 25 luglio 1997

 

STORIA

Il Gemellaro, già nel lontano 1887, sottolineò la grande importanza geopaleontologica della Valle del Sosio: “In mezzo a queste rocce, diverse di natura e d’età nel tratto fra la Serra di San Benedetto e la Portella di Gebbia, ci sono tre rupi calcaree: le Rocce di S. Benedetto, la Rupe di Passo di Burgio e la Pietra di Salomone che costituiscono le rocce più antiche di tutta la serie de’ terreni della parte occidentale della Sicilia”.

Lungo il corso del fiume Sosio si incontra la diga di Gammauta, una concavità naturale chiusa in mezzo ad una lussureggiante vegetazione, caratterizzata dalla tipica macchia mediterranea. Ed ancor prima, il lago Piano di Leone da cui ha inizio il corso del fiume, mentre sul versante orientale incontriamo il lago Raia o di Prizzi da cui si diparte l’omonimo fiume affluente del Sosio.

Lungo il fiume Sosio, erano dislocati numerosi mulini e due centrali idroelettriche, oggi quasi tutti ridotti ad uno stato di ruderi, e sono visibili due siti archeologici, Hyppana e Scirtea-Cristia.

Di importanza notevole sono i monasteri che mostrano ancora l’antico splendore: S. Cristoforo, S. Antonio, S. Maria di Adriano.

 

LA FLORA

L’aspetto botanico è caratterizzato da essenze arboree ed arbustive tipiche dell’entroterra siciliano: quali il Lecceto, la Roverella, il Corbezzolo, il Terebinto, l’Orniello, l’Acero campestre ecc. Sono anche presenti essenze esotiche introdotte dall’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste come il Pino d’Aleppo, il Pino domestico, gli Eucalipti. Il sottobosco della lecceta, o spesso quello della residua macchia mediterranea che da esso ne deriva per degradazione, è invece costituito da arbusti quali l’Alterno, il Viburno, l’Olivastro, l’Erica multiflora, la Palma nana, la Rosa Selvatica, il Pungitopo e numerose liane (tamaro, smilace, onicera, clematide) che si arrampicano sugli arbusti e sugli alberi nel tentativo di aprirsi un varco verso la luce. Sulla Montagna delle Rose è possibile ammirare Peonie, Giacinti, Agrifogli, Pungitopi, Lavagelli, Biancospini, Primule, Anemoni, Vitalba e varie specie di Orchidee. Secondo un recente censimento floristico, le specie presenti sono ben 634, a conferma di una diversità floristica e di una importanza botanica davvero considerevole.

 

Come si raggiunge:

Da Palermo: attraverso lo scorrimento veloce Palermo Agrigento, dal bivio Bolognetta, Marineo, Corleone Campofiorito Bisacquino

Da Agrigento: attraverso lo scorrimento veloce Palermo Agrigento, dal bivio Lercara Friddi, Prizzi

Da Trapani: attraverso lo scorrimento veloce Palermo Sciacca, Sambuca di Sicilia, Giuliana, Chiusa Sclafani

Da Agrigento: da Ribera, Calamonaci, Lucca Sicula, Burgio.